Paranoia

La nostra diffidenza giustifica l’inganno altrui

Francois de La Rochefoucauld

Come afferma Giorgio Nardone, nell’accezione attuale, moderna ci si riferisce alla paranoia come a un disturbo che varia lungo un continuum che va dalla fobia sociale al delirio paranoico di tipo persecutorio. La differenza si troverebbe quindi in un incremento quantitativo del sospetto tipico di queste persone che si trasforma poi in certezza di quanto prima sospettato.

La fobia sociale è caratterizzata dall’idea di fondo (credenza) che gli altri ci giudicheranno male o che pensano male di noi per come siamo, per quel che facciamo o per quel che faremo in loro presenza. E’ spesso confusa con la timidezza ma nei casi più severi si manifesta come un vero e proprio rifiuto di prendere parte a situazioni di socialità. Tipico è il caso di adolescenti e ragazzi che smettono di frequentare la scuola o le attività sportive. E’ un problema che si riscontra anche negli adulti che sul posto di lavoro sono sempre taciturni e non frequentano mai altre persone né si cimentano in attività sociali.

Comune denominatore di tutte le forme di paranoia è la credenza di essere condannati a qualcosa di ineluttabile (condannati ad avere dei nemici, un destino infausto ecc.). Come conseguenza le tentate soluzioni tipiche in questo caso sono la rabbia nei confronti delle persone che fanno parte del mondo esterno considerate come nemiche, e le azioni di difesa anche preventiva attraverso l’isolamento o gli attacchi verbali (e spesso anche fisici).

La paranoia si declina in diversi modi e in diverse situazioni e può essere rivolta contro se stessi o contro gli altri. Il paranoico inoltre può difendersi in anticipo rispetto a qualcosa che nella sua credenza si può collocare nel passato, nel presente oppure nel futuro. Può credere di essere condannato rispetto a qualcosa che è accaduto nel passato o che si sta realizzando nel presente o che accadrà in futuro (Muriana, Verbitz, 2017).

Molto frequenti al giorno d’oggi sono le paranoie di gelosia dove chi ne soffre è convinto che verrà tradito o di esserlo già stato e vive nel sospetto e nella ricerca di prove a sostegno della sua ferrata credenza. Questa forma di disturbo può essere anche molto pericolosa per le implicazioni aggressive che può avere come risultato dell’onta subita.

Per il trattamento di questo tipo di disturbi la psicoterapia breve strategica si avvale di protocolli di trattamento che si basano sull’uso di raffinati stratagemmi aventi lo scopo di incrinare la credenza patologica che influenza le percezioni.

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