Le relazioni al tempo del coronavirus: come sono cambiate e come gestirle
Le relazioni al tempo del coronavirus: come sono cambiate e come gestirle

La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti all’occhio li ingrandisce al pensiero

Schopenhauer

L’emergenza sanitaria legata al coronavirus ci ha imposto ritmi e stili di vita completamente diversi rispetto a prima generati dalla distanza sociale e dall’isolamento imposti in questa prima fase.
Siamo tutti a casa. Molti di noi non si recano sul posto di lavoro, lavorano in smart working o non lavorano affatto e ciò impone una lontananza e un distacco forzato dalle altre persone, su più livelli.

Lavoro
Sul lavoro, le dinamiche più competitive che si osservano soprattutto a livello aziendale hanno dovuto aprire a una dimensione di cooperazione più forte in quanto la necessità di fare circolare le informazioni impone dei “contatti” telematici per perseguire obiettivi aziendali comuni. Assistiamo quindi a riunioni telematiche più frequenti dove ci si confronta, si prendono decisioni e si concordano linee di azione dettate dalla situazione contingente con l’obiettivo di non perdere troppo terreno rispetto al pregresso. Il bisogno di contatto sembra quindi favorire la comunicazione interpersonale tra colleghi.

Amicizia
I rapporti di amicizia che per definizione rimangono tali nonostante le avversità e la lontananza  si velano di malinconia: quello che appariva semplice e scontato (uscire insieme, frequentare locali e luoghi di divertimento, vedersi a casa) è per il momento vietato a causa della contagiosità del coronavirus. I social e la possibilità di effettuare videochiamate anche di gruppo (Zoom, Skype, Whatsapp…) riducono la distanza  e aperitivi o cene di gruppo in cui ciascuno rimane rigorosamente a casa sua, acquistano un’intensità emotiva particolare perché al momento, almeno, non è dato sapere quando sarà possibile tornare a frequentare le persone a cui vogliamo bene. È chiaro che in questa situazione, estendere i propri contatti sociali non è affatto facile e coloro i quali avevano una vita povera di relazioni e stavano facendo degli sforzi per cercare di arricchirla si trovano in seria difficoltà.
Questo vale soprattutto per i single per i quali il lavoro è ancora più importante come riempitivo delle giornate dato che va anche a compensare carenze affettive e relazionali difficilmente colmabili in questo momento. Il rischio è quello che si venga a creare una sfiducia nella possibilità di coltivare relazioni sociali soddisfacenti proprio per l’impossibilità fisica al momento presente, impossibilità che potrebbe durare ancora a lungo dati i comportamenti di distanza sociale che dovremo mettere in atto anche nella fase due.

Amore
Anche la vita di coppia è esposta a dei cambiamenti affatto banali. Persone abituate a vivere il loro rapporto in spazi e tempi scanditi dai ritmi lavorativi e dagli interessi personali si trovano a condividere spazi ristretti. Konrad Lorenz, fondatore della moderna etologia scientifica, nelle sue ricerche dimostrò che quando due individui della stessa specie si trovano a condividere uno spazio ristretto si assiste a un aumento dell’aggressività intraspecifica. Ecco spiegato il fenomeno per il quale è possibile osservare un aumento dei litigi nelle coppie che vivono sotto lo stesso tetto. L’aggressività che aumenta condividendo uno spazio ristretto viene scaricata attraverso i comportamenti aggressivi che lì per lì abbassano le tensioni ma poi ne creano di nuove. Per questo, come ho fatto presente in un articolo precedente www.erikaconsole.com/2020/04/03/pazienza-e-gentilezza-due-doti-per-vivere-meglio-il-tempo-del-coronavirus/, pazienza e gentilezza ci vengono in aiuto per contrastare questo fenomeno.

Rapporti a Distanza
Le coppie costrette a vivere separate perché si trovano a lavorare in città diverse, devono affrontare la difficoltà della distanza rischiando di minare la solidità del loro rapporto nutrendolo dell’angoscia che la lontananza forzata scatena. Il rischio è quello di associare ai momenti in cui la coppia entra in contatto telefonico sensazioni negative che privano la relazione di ogni possibilità di slancio, mettendola quindi a repentaglio. È importante quindi ridurre i tempi relativi alla lamentazione per la distanza introducendo quindi una dimensione progettuale coerente con la situazione contingente.
Non dimentichiamo poi che il personale sanitario può trovarsi a vivere separato dalla famiglia per evitare il contagio. Qui la situazione della distanza è carica di angoscia per i vissuti di stress emozionale che queste persone si trovano ad affrontare quotidianamente. Il ruolo dei familiari in questi casi purtroppo non rari è ancora più difficile poiché questi si trovano a dover gestire la loro paura e la loro angoscia cercando di dare di dare supporto anche ai familiari sotto stress.

Coppie in Crisi
Le limitazioni innescate dalla diffusione del coronavirus mettono a dura prova anche le coppie già in crisi per le quali, a maggior titolo, i litigi sono alimentati da crisi preesistenti alla quarantena. Si assiste in questi casi a una ripetizione continua dei motivi del disaccordo attraverso discussioni senza fine.

Tutte queste situazioni brevemente illustrate senza pretesa di esaustività mostrano da un lato l’importanza delle relazioni sociali per l’essere umano al pari della salute fisica, dall’altra il ruolo del contesto nel determinare dinamiche affettive e relazionali e nel definire significati importanti.
È probabile che questa singolare esperienza porterà a dare nuovo valore al tempo che dedicheremo agli altri almeno fino a che la fretta non sarà di nuovo protagonista delle nostre giornate ma è molto importante fino ad allora cercare di valorizzare le relazioni nella forma in cui ci è possibile viverle per non aumentare distanze anche dal punto di vista emotivo.

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